SIAMO VERAMENTE TUTTI COLLEGATI NEL NOSTRO CORPO?

Concetto cardine dell’osteopatia è ciò che viene chiamato fascia.

Esiste, all’interno del corpo umano, una continuità diretta tra la base del cranio, il diaframma e la parte inferiore del corpo. Questa continuità è regolata dalla fascia. 

Attraverso questo concetto è possibile rispondere alla domanda che molti pazienti pongono: siamo tutti collegati?

Come è fatta la fascia?

La fascia è un tessuto di tipo connettivo che fuoriesce dalla base del cranio, percorre la zona cervicale fino ad arrivare al torace, avvolgendo il cuore, e connettendosi con il diaframma. Da qui avvolge la parte addominale per proseguire verso gli arti inferiori.

Siamo veramente tutti collegati?

Visto che la fascia avvolge tutto il nostro corpo, si può evincere come la posizione della testa, il nostro respiro, i movimenti del collo, possano influenzare strutture che, a prima vista, sono lontane e non collegate tra loro.

 

Se dovessimo dare un’immagine di cos’è la fascia, diremmo che è una sorta di guaina che avvolge, in vari strati (superficiali e profondi), tutto il nostro corpo, come si vede nell’immagine (sono le tre sezioni in azzurro). 

 

Che funzioni ha la fascia?

Come possibile immaginare, la fascia ha molte proprietà, tra le quali possiamo indicare: funzione di sostegno, di nutrizione e difesa contro attacchi dannosi per il nostro organismo.

Questa struttura così importante può subire delle disfunzioni che possono dipendere da vari fattori, quali: tensioni ripetute o movimenti anomali, perdita di elasticità della fascia stessa, depositi calcifici che provocano dolore, difficoltà di circolazione sanguigna e linfatica, artrosi.

Come si trattano le disfunzioni fasciali: differenza tra tender point e trigger point

Diverse sono le tecniche a nostra disposizione per poter riportare benessere nel nostro organismo. Tra le tecniche possiamo citare il trattamento manuale di tender e trigger point.

I tender point sono delle disfunzioni a carico dell’apparato muscolare. Sono dei punti di dolorabilità che vengono evocati attraverso la palpazione del terapista. Se non tempestivamente trattati, questi tender possono diventare dei punti trigger. I trigger possiamo immaginarli come dei “nodi” muscolari che determinano una sensazione dolorosa che irradiano in un’altra area del corpo anche se non stimolati manualmente. Attraverso la manipolazione manuale da parte del terapista è possibile ridurre la sintomatologia dolorosa e riportare benessere alla persona.