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Fisioterapia: storia, ambiti di intervento e prevenzione

Sempre più di frequente al giorno d’oggi si soffre di mal di schiena, un disturbo spesso trascurato, ma in continuo aumento, poiché l’adozione di abitudini poco sane si ripercuote puntualmente sulla salute della colonna vertebrale, incidendo sulla qualità della vita.

Secondo i dati del “Global Pain Index”, il 97% degli italiani è affetto da dolore muscolo-scheletrico, che è generalmente riconducibile al mal di schiena (quest’ultimo al terzo posto tra le principali cause di assenza dal lavoro).

Recuperare le funzioni fisiche compromesse, o messe in pericolo da un trauma, una malattia, o da una disabilità richiede un approccio terapeutico basato su trattamenti ed esercizi, nonché sull’educazione del paziente. Oltre al recupero prettamente funzionale, anche una corretta informazione è un obiettivo cardine della fisioterapia, col fine di aiutare i pazienti a prendersi cura di loro stessi e della loro salute nel modo migliore possibile.

La fisioterapia: qualche cenno storico

La fisioterapia è una disciplina che ha origini molto antiche. Difatti, sin dal 480 a.C., lo stesso Ippocrate, il “padre della medicina”, già curava i suoi pazienti con trattamenti come massaggi, manipolazioni e persino attraverso l’idroterapia.

Oggigiorno, con “fisioterapia”, o “fisiokinesiterapia”, si identifica una branca della medicina nata tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento grazie al contributo del medico Pehr Henrik Ling, il quale inventò la cosiddetta “ginnastica svedese”.

Resa ufficiale proprio presso il “Consiglio Nazionale Svedese per la salute e il welfare e finalizzata al coinvolgimento del paziente tramite l’educazione e la consapevolezza, la fisioterapia è oggi divenuta una pratica sempre più diffusa, poiché in grado di agire positivamente su diversi disturbi e patologie, senza ricorrere all’uso di farmaci.

La figura professionale del fisioterapista

Ancora oggi, durante la pratica terapeutica, il metodo più comunemente usato dal fisioterapista è quello della forza meccanica esercitata con l’uso delle mani sul corpo del paziente. A questo può essere integrato anche l’utilizzo di mezzi meccanici, quali, ad esempio, la fototerapia, la termoterapia, o l’elettroterapia.

Il contributo che il fisioterapista può dare alla salute delle persone e ai casi che necessitano di riabilitazione è notevole, tant’è che l’8 settembre di ogni anno ricorre la “Giornata mondiale della fisioterapia”.

Quella del fisioterapista costituisce una figura professionale che supporta lo sviluppo e facilita il recupero muscolo-scheletrico, consentendo alle persone di poter vivere la propria quotidianità serenamente.

Cosa cura il fisioterapista?

Il fisioterapista, su prescrizione del medico, oltre che contribuire alla prevenzione di disturbi e patologie, può agire direttamente sul disturbo già presentatosi, seguendo il paziente durante tutto il percorso di recupero.

Tra i vari ambiti di competenza ed intervento di un fisioterapista ci sono:

  • Mal di schiena, o lombalgia;
  • Sciatalgia, o lombosciatalgia;
  • Cervicalgia;
  • Riabilitazione post-intervento;
  • Cervicobrachialgia;
  • Sindrome del tunnel carpale;
  • Ernia del disco;
  • Colpo di frusta;
  • Lombalgia acuta, o “colpo della strega”;
  • Fratture ossee;
  • Contusioni, distorsioni o lussazioni;
  • Riabilitazione dopo l’impianto di protesi;
  • Difetti di postura;
  • Epicondiliti;
  • Scoliosi, dorso curvo e iperlordosi;
  • Traumi muscolari (strappi muscolari, lesioni, o contratture);
  • Lesioni parziali, o totali dei tendini;
  • Lesioni dei legamenti;
  • Infiammazioni articolari
  • Artrosi;
  • Artriti;
  • Tendiniti;
  • Rinforzo muscolare.

La fisioterapia ha svariati campi d’applicazione che si diversificano tra patologie ortopediche dell’apparato muscolo-scheletrico (e.g. traumi, infortuni, patologie croniche, degenerative, posturali, articolari, o funzionali) e patologie di origine neurologica (e.g. ictus, sclerosi multipla, Parkinson).

Il fisioterapista, inoltre, può intervenire nella riabilitazione resa necessaria da patologie respiratorie in bambini, adulti e anziani e può essere di supporto anche in casi di incontinenza, mediante degli esercizi specifici del pavimento pelvico.

La fisioterapia come strumento preventivo

L’attività che svolge il fisioterapista è a scopo preventivo, curativo e riabilitativo. E nonostante la prevenzione rappresenti un fattore importante per evitare la comparsa e/o il peggioramento di disturbi, sono ancora poche le persone che si rivolgono a questa figura professionale per scopi preventivi.

La prevenzione fisioterapica è atta sia a correggere abitudini scorrette che in futuro potrebbero evolvere in disturbi patologici, sia all’allenamento propriocettivo ed il rinforzo muscolare volti a prevenire infortuni, un aspetto di grande rilevanza anche per chi pratica un qualunque tipo di attività fisico-sportiva.

La fisioterapia nei bambini e negli anziani

In età pediatrica è molto frequente l’adozione di posture scorrette che potrebbero portare a problematiche piuttosto severe durante l’adolescenza, o l’età adulta. In questi casi, è utile che il medico curante consigli la fisioterapia a scopi preventivi.

Per quel che riguarda gli anziani, quella del fisioterapista è una figura professionale fondamentale non solo per la riabilitazione, ma anche per migliorare equilibrio e stabilità ed, in generale, per allenare il proprio corpo a preservare le capacità motorie e funzionali che permettono di svolgere le attività quotidiane.

La fisioterapia è una branca della medicina di importante supporto per una vita sana, non solo per persone anziane, o atleti, ma bensì per tutti, rappresentando un valido aiuto a qualsiasi età, soprattutto in un’ottica di prevenzione della comparsa di problematiche più gravi, o invalidanti.