“SPALLA CONGELATA”: NON TUTTI I DOLORI SONO UGUALI
Moltissimi pazienti si presentano per dolori a livello della spalla tendenzialmente con limitazione nell’esecuzione dei movimenti e accentuata dolorabilità durante le ore notturne. Questo poiché la spalla è una delle articolazioni più mobili presenti nel corpo umano e precocemente va incontro ad usura. È bene sapere che non tutte le problematiche di spalla sono uguali e vanno inquadrate e gestite correttamente.
In questo articolo affronteremo i problemi riguardanti la spalla congelata.
COME SI PRESENTA IL PAZIENTE CON SPALLA CONGELATA:
Il paziente con spalla congelata si presenta tendenzialmente con il braccio addotto lungo il fianco e ruotato internamente, può avere anche una perdita di tono muscolare a livello del deltoide per il non uso. Alla palpazione clinica da parte dello specialista il paziente riporterà dolorabilità generalizzata a tutta la spalla e posteriormente a livello dei trapezi.
Inoltre, il soggetto non riuscirà a muovere il braccio, in particolare risulteranno impossibilitati i movimenti di flessione (esempio: portare un oggetto su di una mensola posta ad altezza occhi o oltre) e di rotazione esterna (possiamo immaginare il gesto di pettinarsi i capelli). Ed è proprio la mancanza di rotazione esterna che fa propendere il clinico a porre diagnosi di spalla congelata e a differenziarla con altri dolori tipici di questa regione anatomica come: problematiche a livello della cuffia dei rotatori o calcificazioni.
LE TRE FASI DELLA SPALLA CONGELATA:
questa problematica è caratterizzata da tre fasi:
1) fase di congelamento: 10-36 settimane. Il paziente si presenta con dolore e rigidità nella zona della spalla senza traumi apparenti. Il dolore è costante, peggiora la notte e ha poca risposta ai farmaci. È importante eseguire una tempestiva fisioterapia per poter migliorare la sintomatologia e per cercare di recuperare i movimenti.
2) fase adesiva: si verifica intorno ai 4-12 mesi. Il paziente riporta meno dolore, ma permane rigidità e impossibilità nell’eseguire i movimenti in particolare nella rotazione esterna. È importante eseguire una corretta riabilitazione al fine di recuperare le funzionalità perse.
3) fase di risoluzione: richiede dai 12-42 mesi. Grazie alla fisioterapia e alla terapia farmacologica arriviamo nella fase della risoluzione in cui gradualmente il dolore migliora e la limitazione di movimenti inizia a risolversi.
COME VA TRATTATA?
È importante una valutazione tempestiva della sintomatologia da parte degli specialisti (medico ortopedico o fisioterapista) in modo tale da poter procedere tempestivamente al recupero dei movimenti e alla limitazione del dolore.
Il dolore di spalla non deve essere temuto, ma inquadrato e riabilitato. E ricorda: anche se il dolore insorge in un breve lasso di tempo il recupero è lento e graduale, non avere fretta di muovere la spalla e affidati ad una corretta riabilitazione.
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